Onicotecnica: etimologia e significato
Partiamo dall’ etimologia. Qualcosa ricordo ancora dei miei studi di liceo classico, per esempio che la parola onicotecnica è composta da due vocaboli derivanti dal greco antico: “onyx” e “techne”, che rispettivamente significano “unghia” e “tecnica”.
L’onicotecnica è quindi colei che si occupa di tutti gli ambiti relativi all’estetica delle unghie, dalla manicure alla stesura dello smalto, dalla ricostruzione alla decorazione.
Ho parlato propriamente di ambiti “estetici” perché tutto ciò che invece compete la salute delle unghie deve essere affidato a dermatologi e medici di competenza.
Come si fa a diventare onicotecnica?
Cerchiamo di capirlo insieme
Aprire il proprio centro nails
In Italia, per legge, purtroppo non è riconosciuta la figura dell’onicotecnica pura e semplice se non in pochissime regioni o comuni.
Nella stragrande maggioranza del territorio nostrano la figura della tecnica delle unghie è subordinata a quella dell’estetista.
Per aprire un centro di proprietà secondo la legge bisogna prima frequentare un corso di estetica che abiliti alla professione, dopodiché si potrà frequentare un ulteriore corso che rilascia la qualifica tecnica per poter dirigere e aprire un locale di proprietà.
La durata totale di questi corsi può variare dai 3 ai 5 anni a seconda della regione di appartenenza.
Se ne avete voglia potete andare su Google e digitare “legge 1/90” e leggervi il testo che disciplina l’attività di estetista.
Caso a se invece per esempio la regione Lazio dove, frequentando un corso abilitante di 200 ore, si può tranquillamente aprire il proprio nail corner specializzato.
Lavorare come dipendente in un centro nails
Se non mi interessa lavorare in proprio e se il mio scopo è semplicemente quello di svolgere l’attività di onicotecnica come dipendente, ho due possibili strade:
- Diplomarmi comunque nel primo step del percorso da estetista e cercare direttamente impiego come onicotecnica una volta terminata la scuola (chiaramente se seguo questa strada impiegherò molto tempo anche per lo studio di materie non inerenti alle unghie);
- Svolgere unicamente dei corsi di formazione sulle unghie tenuti da persone o aziende private (come per esempio i corsi Nail Artist Academy) che serviranno poi come curriculum da presentare a un eventuale datore di lavoro da cui vogliamo farci assumere.
Il mio corso gel base plus è il punto di partenza per qualsiasi aspirante onicotecnica.
15h e 20 lezioni che ti forniranno tutte le basi necessarie a fare lavori impeccabili!
Ci sono pro e contro in entrambe le strade: il corso regionale di estetica è molto lungo e molto costoso (si parla di cifre attorno ai 10.000 euro per 3 anni di studi), il programma (almeno per quel che riguarda le unghie) è un po’ obsoleto e molto basico, infatti alcune scuole cercano di integrarlo con alcuni moduli facoltativi che sono
però da pagare come extra oltre alla scuola in se.
Non di rado ho avuto allieve ai miei corsi che stavano frequentando l’accademia estetica e che lamentavano forti lacune nel programma dedicato alle unghie.
D’altro canto questo tipo di percorso apre la strada a più possibilità lavorative e mette le basi per più di una professione, nel caso con il tempo ci si appassioni anche a qualche settore dell’estetica esterno a quello nails.
In più ci avvicina comunque alla possibilità (che magari verrà contemplata in un futuro) di accedere alla qualifica tecnica per aprire in proprio abbastanza rapidamente.
I corsi privati sono sicuramente più brevi e meno costosi (con un corso base di 3 giorni posso dopo un po’ di esercizio già trovare lavoro), e allo stesso tempo nettamente più professionalizzanti e approfonditi, a patto ovviamente di scegliere quelli giusti, le fregature sono dietro l’angolo!
Come abbiamo detto però, l’attestato rilasciato dalle scuole private ha valenza unicamente di curriculum e se un giorno volessimo aprire un’attività in proprio, dovremmo frequentare anche la scuola di estetica o fare comunque diversi anni di praticantato presso un centro estetico.
Posso fare le unghie in casa e lavorare in autonomia?
Questa è una delle domande che mi viene posta più spesso, pensando che per lavorare in regola da casa propria basti magari avere una partita iva ed emettere fattura.
La risposta è che si può a patto di:
- avere comunque l’attestato qualificante richiesto per legge (estetista o altro come in Lazio);
- avere un locale nella propria abitazione che possa essere adibito a studio nails secondo le vigenti normative sanitarie, edilizie e urbanistiche. Deve essere ad uso esclusivo dell’attività e deve essere separato dai locali destinati ad abitazione, dotato di accesso indipendente, di impianti conformi alla normativa di settore e di servizi igienici ad uso esclusivo dei clienti.
- E infine si, avere una partita iva ed emettere regolarmente ricevuta fiscale o fattura.
Il fatto che molte persone inizino questa attività al proprio domicilio o andando presso il domicilio del cliente (che invece è sempre e comunque illegale) non vuol dire che si possa tranquillamente fare per sempre.
É sicuramente più semplice e più confortevole iniziare a muovere i primi passi tra le mura di casa propria sperimentando prima su amici e parenti e poi iniziare a curare le prime clienti nello stesso posto, ma poi credo ci dovrebbe essere una naturale evoluzione dell’attività volta anche a eliminare eventuali conseguenze legali davvero poco piacevoli.
Conclusioni
Cosa serve quindi per potersi definire onicotecnica?
Ancora non esiste un vero e proprio titolo ufficiale (come ad esempio una laurea) che sia internazionalmente valido, e proprio per questo motivo il divario tra un’onicotecnica e l’altra può essere davvero esorbitante.
Sostanzialmente servono formazione e esperienza. Tanta pratica.
Svolgere un corso base di unghie, che sia privato o che sia di un ente accreditato dalla regione, e poi metterne in pratica le nozioni facendo esercizio, ci rende già dei tecnici delle unghie.
Il campo è estremamente vasto e si può essere dei tecnici base o estremamente specializzati sia in struttura che in nail art.
Sarà la nostra passione e la nostra motivazione a guidarci su questa strada: per alcune persone sarà sufficiente svolgere un lavoro di servizio basico in salone, mentre altre vorranno spingersi oltre, affrontare sfide tecniche avanzate o competizioni mondiali, e per altre ancora potrebbe arrivare la voglia di diventare delle insegnanti.
Per terminare questo articolo mi sento di darvi un consiglio importante: qualsiasi sia il motivo per cui decidiate di intraprendere questa strada, sia che siate mossi dal bisogno di arrotondare un po’ lo stipendio, sia che siate mossi da pura passione o da curiosità, abbiate per favore un’etica lavorativa.
Troppe volte ho incontrato persone a cui interessava solo un pezzo di carta da appendere al muro a discapito dell’apprendimento vero e proprio.
Frasi come “ma tanto poi faccio esercizio sulle clienti” non dovrebbero nemmeno essere pensate, eppure non sapete quante volte le ho sentite.
Farsi pubblicità con fotografie di lavori altrui è come scavarsi una tomba da soli, eppure succede quotidianamente.
Come in qualsiasi altro lavoro sarebbe bello puntare a essere dei professionisti competenti, indipendentemente dal grado di specializzazione che decideremo di raggiungere.
Chi vi pagherà lo stipendio cercherà una persona capace e affidabile, non una bugiarda che sperimenta sulla pelle di un cliente pagante.
Chiudo nello stesso modo in cui ho aperto, ricorrendo a una massima che ho imparato dai miei studi liceali: come dicevano giustamente i latini, “quisque faber fortunae suae” (ognuno è artefice della propria sorte).
Rifletteteci bene.