Nonostante il nome “french manicure” faccia pensare che sia nata in Francia, la regina delle manicure è stata ideata da un americano!
Storia della french manicure
L’inventore è Jeff Pink, famoso make up artist e manicurista hollywoodiano, fondatore e presidente di un notissimo brand di smalti ancora oggi in voga.
Negli anni ’70 collaborava con l’industria cinematografica americana e fu incaricato da un regista di ideare una manicure versatile ed elegante, che fosse capace di adattarsi a qualsiasi cambio d’abito in modo da risparmiare tempo prezioso.
All’inizio questo stile venne chiamato “Natural Nail Look“, riprendendo il nome di un prodotto che Jeff Pink vendeva ai saloni di bellezza: una matita sbiancante utilizzata per illuminare la punta delle unghie.
Più tardi anche il jet-set parigino adottò il Natural Nail Look utilizzandolo come stile ufficiale delle sfilate di moda, e fu allora che tutto il mondo conobbe la cosiddetta “French Manicure”.
Negli anni lo stile della french manicure ha assunto molte facce differenti, ne sono state create versioni colorate, artistiche, con forme diverse e tecniche di realizzazioni differenti. Le scopriremo insieme in questo articolo, ma prima vediamo insieme alcune terminologie di riferimento per la french.
Schema e terminologie della french manicure
La linea che delimita la french manicure viene definita smile line o linea del sorriso, perché a tutti gli effetti ricorda la classica bocca sorridente delle emoticons.
I due angoletti laterali vengono spesso chiamati i baffetti della smile line o della french.
Tipologie di French Manicure
Sicuramente la più classica di queste è la versione bianca, che eseguita in maniera professionale richiede diversi parametri e proporzioni importanti che spiego bene nel mio corso Gel Base Plus.
Possiamo dire che la smile line può essere eseguita con diverse altezze e può essere più o meno accentuata, come si può vedere qui sotto.
Tipi diversi di French
Una volta andava molto anche eseguita completamente dritta, oggi questo stile rimane in voga soprattutto negli USA, mentre in Europa si preferisce una smile line più arrotondata.
Può essere seguita bianca ma anche colorata, glitterata e con un sacco di variazioni di forma: spostata sul lato, angolare, e chi più ne ha più ne metta.
Tecniche di esecuzione del French e materiali
La french manicure può essere realizzata sia disegnandola sopra la struttura finita (metodo più veloce) sia costruendola all’interno della struttura (il cosiddetto french “strutturale” o “con muretto”), un metodo tecnicamente più complesso e impegnativo, ma che permette dei giochi di colore davvero unici.
In questo caso si possono incastonare un’infinità di materiali all’interno della zona del french creando effetti super particolari e di tendenza.
Scopri il corso di french strutturale e muretto sulla mia accademia.
È importante conoscere bene le caratteristiche dei prodotti che servono per realizzare entrambe le tecniche: ricordo ancora con un sorriso quando per la prima volta mi accinsi ad acquistare un bianco per provare a fare la french. Non avevo idea che esistesse un modo per costruirla all’interno della struttura, davo per scontato che si disegnasse solo sulla superficie perché così avevo visto fare dalla mia onicotecnica.
Acquistai il prodotto sbagliato ovviamente, ideale da mettere in abbondanza nel french strutturale ma non sufficientemente coprente per disegnare in superficie.
Il risultato furono delle unghie con un bordo libero gonfissimo e strapieno di gel, praticamente inguardabili!
Solo successivamente compresi che per disegnare una bella french piatta e super pigmentata che non alterasse la superficie della struttura serviva un gel color paint e non un costruttore.
Nella versione strutturale abbiamo davvero tantissime possibilità per giocare con paillettes, colori, fiori secchi, scaglie metallizzate e tutti quei materiali che hanno troppo spessore per essere utilizzati sulla superficie finale dell’unghia.
Addirittura si possono eseguire unghie con doppio o triplo french.
Un’ultima menzione si può fare per lo stamping su unghie, una tecnica di decorazione veloce che può aiutare anche con il french!
Il french va fatto pagare extra a listino?
Conosco molte onicotecniche a cui il french sta antipatico perché non riescono a realizzarlo bene o abbastanza velocemente e che quindi magari lo fanno anche pagare in più perché porta via loro molto tempo.
Va quindi fatto pagare a parte?
Dipende.
Personalmente sapete che ragiono in base al tempo speso per stabilire i prezzi del mio lavoro di onicotecnica e per me eseguire un monocolore o realizzare un french è uguale, impiego lo stesso tempo.
Ormai disegno french da una vita e lo faccio a mano libera piuttosto velocemente e precisamente.
È tutta una questione di esercizio: più facciamo una cosa più ci verrà facile e automatica, idem con il french!
Ovvio però che se sei ancora incerta e la sua realizzazione ti richiede del tempo in più allora può essere considerato come un piccolo extra da aggiungere al tuo listino.
Se parti da zero e vuoi vedere un tutorial per capire come iniziare a disegnarlo con le giuste proporzioni puoi dare un occhio a questo video, e provarci.
Buon lavoro !
Lo ho spiegato in questa mia diretta su Facebook, puoi rivederla ora.